L’attività clinica degli psicoterapeuti e analisti adleriani si inserisce nella logica dell’unicità e dell’indivisibilità della persona umana. Ogni individuo è irripetibile; l’unità e la coerenza interna della personalità costituiscono il criterio idiografico che fa da guida al processo di valutazione di un disturbo e alla classificazione diagnostica. Un sintomo non può essere considerato fuori dal contesto globale della personalità che lo esprime e lo stesso sintomo assume significati diversi a seconda del contesto in cui si presenta.
Lo studio della psicopatologia prende quindi le mosse, in Psicologia Individuale, da un approccio diagnostico che considera i vari fattori, di rilevanza eziopatogenetica, di un disturbo che il clinico valuta in relazione al modello bio-psico-sociale. È considerata la vulnerabilità biologica, espressa dal corpo minato da specifiche difficoltà o debolezze che rimandano ad alterate modalità di processamento delle funzioni cerebrali. Viene valutata la vulnerabilità psicosociale data da esperienze precoci difettuali o conflittuali vissute nei contesti relazionali, ad iniziare dalla costellazione familiare, primo nucleo delle esperienze affettive.
I percorsi di cura dei disagi psicologici prendono vita nella relazione che si instaura tra un paziente e un terapeuta. Si tratta di una relazione che ha caratteristiche di unicità, che si genera nell’incontro delle due specifiche soggettività. Nei loro incontrarsi in un setting specifico, sviluppano una progressiva comprensione del mondo interiore e relazionale del paziente sul doppio registro della razionalità e dell’emotività. Questo percorso è centrato sui bisogni e sulle caratteristiche del paziente, è Tailor-oriented e segue linee tracciate dalla metodologia derivata dai principi teorici. Alcuni cenni all’articolazione di questi percorsi:
La comprensione diagnostica si pone come obiettivo la possibilità di cogliere “il filo rosso” che collega e dà significato alle diverse manifestazioni della psiche del paziente e della sua sofferenza. La narrazione di un paziente adulto, il gioco di un soggetto in età evolutiva, rivelano le modalità adattive o disfunzionali di affrontare le richieste della vita e, in quale di queste, si radicano le sofferenze ed i problemi della vita. Obiettivo della diagnosi è giungere a definire le linee che orientano lo stile di vita, concetto cardine del pensiero di Adler che indica l’organizzazione dell’immagine e dei vissuti che il paziente ha di Sé, degli Altri e delle relazioni tra il Sé e gli Altri. Lo stile di vita permette di cogliere gli orientamenti teleologici, di intuire le mete inconsapevoli che informano le motivazioni alla base dei comportamenti disfunzionali
Un corretto inquadramento diagnostico permette la progettualità di un intervento che tenga conto del quadro motivazionale, delle risorse cognitive ed emotive, del grado di strutturazione del disagioe degli eventuali vincoli posti da ambienti relazionali complessi o patologici un in cui il paziente è inserito. La plasticità degli interventi di cui può disporre il clinico formato alla metodologia della Psicologia Individuale prevede la possibilità di differenziare gli interventi in relazione al tempo della cura e alla profondità psichica che è necessario raggiungere per risolvere difficoltà
Le terapie possono essere:
a) Brevi e limitate nel tempo, volte a risolvere specifici nuclei di difficoltà. Il ciclo di terapia breve può essere ripetuto, sempre all’interno del quadro concettuale adleriano
b) Terapie volte a risolvere specifiche aree disfunzionali dello stile di vita che compromettono uno dei compiti vitali che gli adleriani identificano nell’affettività, nel lavoro e nella partecipazione alla vita della comunità
c) Terapie orientate in modo analitico che hanno l’obiettivo di una rivisitazione più profonda dello stile di vita che porta a una ri-lettura delle esperienze precoci che hanno strutturato gli arcaici schemi relazionali
d) Analisi del profondo, esperienze volte ad una approfondita conoscenza del Sé, non necessariamente legata alla soluzione di sofferenze psicologiche