Il training analitico è una attività strettamente intrecciata con la storia della Società Italiana di Psicologia Individuale. All’epoca della sua fondazione, alla fine degli anni ’60, non esistevano percorsi di studio in ambito psicologico; in Italia e negli altri Paesi europei le Università di Psicologia nascono nella seconda metà degli anni ’70. Per conseguenza nessun quadro normativo disciplinava la presa in carico dei disturbi psichici, fatta eccezione la medicalizzazione contenitiva delle patologie psichiatriche. Tuttavia, nel mondo della cultura, l’interesse verso le conoscenze psicologiche era estremamente vivace e l’attivismo spingeva verso la ricerca di metodi e tecniche finalizzati a conoscere le zone inconsce dei dinamismi mentali. In questo quadro si sviluppò, ad opera dei primi studiosi del pensiero di Adler, la formazione di Analisti secondo i principi della Psicologia Individuale.
L’esigenza di disciplinare un training analitico ispirato al quadro teorico formulato da Alfred Adler diede forza all’idea di organizzare una Società che delineasse i criteri formativi, i percorsi di studio, le attività di ricerca e garantisse lo standard scientifico ed etico di Analisti destinati a operare come esperti delle dinamiche profonde della personalità. Non diversamente da quanto prevedevano gli altri orientamenti psicodinamici, la prima parte del training formativo prevedeva l’analisi personale, percorso finalizzato a conoscere e padroneggiare i personali assetti emotivi e una seconda fase di controllo e rivisitazione delle prime analisi. Per molti anni il training formativo era accessibile a laureati in discipline diverse e nessun vincolo lo impediva; tuttavia i laureati in materie umanistiche o mediche erano i candidati più numerosi.
Sono trascorsi diversi decenni dai primi training analitici; le esperienze maturate, le ricerche compiute, gli approfonditi studi condotti all’interno degli Istituti adleriani hanno consentito l’organizzazione di un organismo di gestione, di specifici professionisti in grado di preparare i futuri analisti e di linee di approfondimento teorico metodologico da seguire. Il quadro sintetico che segue esprime l’attuale organizzazione del training analitico seguito dalla Società.
Il Collegio dei Didatti presiede i percorsi di formazione degli Analisti. Il training formativo prevede che il futuro Analista studi la letteratura adleriana, si sottoponga in prima persona al percorso di analisi, di conoscenza di sé e dei propri stili emotivo-relazionali. Questa prima fase richiede un impegno di 4 anni di analisi personale a cadenza settimanale da attuarsi con un Didatta Propedeuta riconosciuto dalla Società. Al termine, il futuro Analista seguirà un percorso di supervisione con un Didatta Ufficiale per almeno 2 anni, a cui sottoporrà i casi che sta seguendo nella sua attività clinica. Nel complesso l’impegno formativo raggiunge circa 600 ore
Negli ultimi anni i percorsi formativi proposti dalle Scuole adleriane di psicoterapia hanno portato psicologi e medici a conseguire il diploma di Specialista in Psicoterapia ad indirizzo adleriano.Pertanto la nuova generazione di Analisti adleriani è, in genere, costituita da psicoterapeuti che hanno frequentato il quadriennio secondo i criteri previsti dall’ordinamento del Ministero della Pubblica Istruzione. Si tratta di specialisti che hanno già acquisito competenze teorico-metodologiche nei seminari di studio e abilità relazionali nella gestione di pazienti nelle esperienze di tirocinio. Per loro il training analitico si pone come un upgrade dello status di psicoterapeuta destinato a sviluppare livelli di conoscenze più articolate che riguardano sia le formulazioni teorico-metodologiche delineate da Alfred Adler sia gli ampliamenti avvenuti in seno della Società Internazionale di Psicologia Individuale. Le più articolate acquisizioni riguardano l’utilizzo delle dimensioni emotive profonde che si attivano nella relazione analitica, la comprensione dei dinamismi inconsci, l’individuazione dei simboli e degli stili di vita soggettivi, l’attivazione del Sé creativo, elementi specifici per ogni persona
A corredo della formazione personale, all’Analista è richiesta la partecipazione agli aggiornamenti regolarmente proposti della Società e la condivisione del proprio lavoro clinico con pubblicazioni specialistiche. Al termine del percorso formativo l’Analista viene presentato al Collegio dei Didatti che ratifica il percorso. Il titolo conseguito ha durata quinquennale e si rinnova grazie alla partecipazione attiva alla ricerca scientifica ed allo studio, nelle varie forme che la Società offre ai suoi Soci.