La produzione scientifica di Adler lo accompagna lungo tutto l’arco della sua esistenza. Adler ha scritto molto e per avere un’idea approssimata della sua produzione scientifica si possono contare, in media, una decina di elaborati all’anno. Sono noti materiali eterogenei, dagli articoli pubblicati su diverse riviste ai testi per le conferenze che teneva per differenti tipi di pubblico, da monografie su temi dalla salute, dell’educazione, della prevenzione e della politica a saggi di critica filosofica, dai testi divulgativi scritti per presentare la Psicologia Individuale ai volumi che affrontano l’interpretazione dei quadri psicopatologici e le relative metodiche degli interventi di cura.
I Lavori Principali
Data la ricchezza delle fonti si offrono qui alcuni riferimenti che presentano, in successione cronologica, i principali lavori di Adler.
Nel 1898 viene pubblicato un piccolo volume, oggi di difficile reperibilità, dal titolo “Libro sulla salute dei sarti”. Si tratta di una monografia che contiene una denuncia sull’indifferenza della medicina accademica verso le malattie professionali, ben esemplificate nella puntuale indagine della categoria presa in esame. I precisi suggerimenti per migliorare la situazione sono una sintesi tra socialismo e medicina
Dal 1902-1905 Adler continua la pubblicazione di articoli su temi di medicina sociale con attenzione alle variabili socio-politiche, alle condizioni delle classi povere e sul ruolo del medico come educatore. In questo periodo maturano le idee sui principi di una sana educazione dei bambini e sull’importanza di evitare gli errori nella relazione genitori - figli visti come matrice di future difficoltà psicologiche
Dal 1906 al 1910 Adler scrive e discute commenti su posizioni di filosofi (Nietzsche, Marx) e su temi di impronta psicanalitica. Di rilevante importanza è il saggio “Studi sull’Inferiorità organica” pubblicato nel 1907. Il lavoro sviluppa una teoria sistematica dell’inferiorità organica, ne declina le diverse espressioni sullo spettro che va dai fattori ereditari a quelli ambientali e la considera il substrato della nevrosi. In questo periodo si sviluppa anche l’interesse per il bisogno primario di tenerezza del bambino nel rapporto con la madre
Nel 1912 esce “Il temperamento nervoso” in cui Adler procede alla prima formulazione organica della sua teoria. Pur nella convinzione dell’unità bio-psichica, si svincola dal substrato organico e dimostra come l’evoluzione della psiche e le sue deviazioni siano determinate delle relazioni primarie con le figure di attaccamento, dalla configurazione delle relazioni nella costellazione familiare e dagli orientamenti sociali. È un libro ricco di idee e di esperienze cliniche, proposte in uno stile espressivo immediato, molto vicino al linguaggio parlato
Nel periodo successivo alla pubblicazione de “Il Temperamento Nervoso” gli interessi scientifici di Adler sono documentati da una lunga serie di articoli e di lavori monografici che Adler pubblica anche durante il periodo della Grande Guerra. Si definiscono sempre meglio le sue posizioni sui temi dell’educazione, sui dinamismi psichici, su indicazioni di tecnica psicoterapeutica e di questioni psicopatologiche
Nel 1920 esce “Teoria e Prassi della Psicologia Individuale”, un saggio sulla psicodinamica dei disturbi mentali. Si trova dimostrata, con la teoria e con gli esempi, l’essenziale ruolo dell’inconscio nel tessuto della nevrosi e delle psicosi. In quest’opera Adler inserisce il finalismo nelle complessità dello stile di vita, intessuto di linee consce e inconsce
Nel 1927 viene pubblicato il volume “Conoscenza dell’uomo” che presenta la definitiva sistematizzazione del sistema teorico, prodotto di una fase matura del pensiero di Adler. E’ qui evidenziata la natura sociale degli atteggiamenti mentali e dei tratti della personalità. Sono anche tracciati i percorsi per un armonizzare i bisogni individuali con le esigenze della collettività
Dal 1929 al 1930 escono tre volumi dedicati all’educazione, una trilogia con i titoli “Psicologia Individuale nella Scuola”, “Psicologia del bambino difficile” e “Psicologia dell’educazione” I testi non trattano solo questioni pedagogiche: descrivono le linee di sviluppo di un sano stile di vita e precisano i possibili errori educativi che portano al sorgere delle difficoltà psicologiche
Nel 1931 esce “Che cos’è la Psicologia Individuale”, opera di stampo divulgativo, scritta per facilitare la comprensione della sua teoria nella convinzione che la conoscenza dei principi in essa contenuti potrebbero favorire il benessere degli individui e della collettività
Nel 1933 pubblica “Religione e Psicologia Individuale” un dialogo con il Pastore protestante Jahn; viene messa in relazione la cura psicologica con la direzione spirituale. Nello stesso anno esce “Il Senso della Vita” ultima opera della sua vita
Nel 1936, tra gli ultimi scritti lavori della sua vita, Adler scrive la “Prefazione al diario di Vaslav Nijinski”. Espone le ipotesi teoriche sulle cause patogenetiche della schizofrenia e idee guida per il trattamento della malattia. Si tratta di un saggio di indubbio interesse storico e di significativo valore clinico per l’esemplificazione dell’impianto teorico-metodologico